Ignazio Silone - La scelta dei compagni

minore delle incongruenze su cui invano voi cerchereste di attirare il senso critico del convertito. Questa è la regola. Ho letto un certo numero di biografie di anarchici, di socialisti, di comunisti, di fascisti, e sono più o meno al corrente delle circostanze che condussero all'attivismo politico un certo numero di miei conoscenti: non ho ancora trovato una sola eccezione allo schema ora descritto. E se eccezioni esistono, devono essere rare. In altre parole, ci dichiariamo sovversivi o conservatori per motivi che portiamo in noi, sovente in termini poco chiari. Prima di scegliere, siamo scelti, a nostra insaputa. E la nuova ideologia, di solito, la si apprende più tardi, nelle scuole del partito, al quale, intanto, si è già aderito per slancio di fede. 1h tutto simile, d'altronde e come giusto, si svolge il processo inverso, quello eventuale dell'abiura. L'ideologia vi subisce allora lo stesso brusco trattamento già riservato al catechismo e alle patrie storie. Per dirlà in termini antiquati, insomma, anche sulla via della resipiscenza la mente è rimorchiata dal cuore, o, secondo la salute dell'interessato, dallo stomaco. Noi non possiamo però rinunziare a renderci conto. Che cosa potevano rappresentare i cafoni del proprio villaggio, agli occhi di un giovane studente negli anni che precedettero immediatamente la prima guerra mondiale, perché egli ne sposasse la causa? Egli non poteva pensare davvero ad una carriera politicante; e d'altra parte non conòsceva ancora l'orgogliosa profezia di Marx che salutava nel proletariato 17 bibliotecaginobianco

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