Egidio Reale - La libertà della cultura e la cultura di massa

regioni. Nonostante che le persone in possesso di un televisore a quella data non fossero che 110.000, ben 3 1nilioni e mezzo di adulti, pari al 42% della popolazione adulta complessiva seguivano le trasmissioni: 2 milioni assiduamente e 1 milione e mezzo saltuariamente. Mezzi, quindi, formidabili di educazione degli adulti e di sviluppo della cultura di massa, che arrivano là dove altri non possono -. si pensi che circa una metà della popolazione adulta mondiale è analfabeta e quindi trova in essi il solo mezzo di informazione e di istruzione - radio, cinema, televisione possono nello stesso tempo costituire uno strumento diretto o indiretto, volontario o involontario, di livellamento degli spiriti, una spinta alla pigrizia mentale, un fattore di conformismo, un pericolo grave per la libertà. Il lettore di un libro o di un giornale ha sempre il modo di riflettere, di confrontare, di discutere. L'ascoltatore della radio ne ha in misura molto minore. Ma lo spettatore del film o della televisione non ha che una minima possibilità di riflessione o di discussione. Nelle sue cc Scènes de la vie future » Georges Duhamel scrive che con quei ·mezzi audiovisivi i piaceri, come le peggiori e più deteriori carezze mercenarie, sono offerti al pubblico senza bisogno che esso vi partecipi altrimenti che con una molle e vaga adesione. cc Quei piaceri si succedono con una rapidità febbrile, tanto febbrile che il pub18 BibliotecaGinoBianco

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