Egidio Reale - La libertà della cultura e la cultura di massa

al mese, sicché può ritenersi che entro il 1958 essi avranno raggiunto un milione. Quanto alla durata delle trasmissioni essa è stata complessivamente, nel 1957, di 2272 ore, delle quali 268 ore dedicate al telegiornale e 112 alle attualità. La rete televisiva italiana, con i suoi 145 impianti risultava, alla fine del 1957, la più elevata d'Europa e, con l'estensione del servizio alle regioni centro-meridionali, il 95 % degli Italiani possono oggi usufruire della televisione. Particolarmente nei piccoli centri urbani e rurali, ed anche in quelli nei quali stampa e radio hanno scarsa diffusione e dove talvolta non esiste neanche il cinema, si può dire che non vi sia caffè od altro locale pubblico che non sia provvisto di televisore, alle cui proiezioni assiste un grande numero di spettatori. Un'inchiesta limitata alle zone dell'Italia settentrionale e centrale, compiuta dalla RAI nel 1956, accertava che su 20 milioni di adulti residenti in quelle zone, circa 13 milioni e mezzo assistevano alle trasmissioni: 1Omilioni assiduamente o frequentemente e 3 milioni e mezzo occasionalmente. Un'altra inchiesta effettuata nel giugno 1957 nelle regioni dell'Italia meridionale (Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna) che avevano cominciato a ricevere le trasmissioni televisive solo agli inizi dello stesso anno, ha mostrato come l'interesse per questo nuovo mezzo di comunicazione non sia in esso minore che nelle altre 17 BibliotecaGinoBianco

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