Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

, Io lo vidi qualche giorno prima ·ch'egli morisse : mi si scusi il ricordo personale. Lo trovai come al solito sereno e fiducioso, ma con il presentimento negli occhi della fine imminente. Parlan1mo delle trattative che erano state avviate per iniziativa di un porporato, suo antico compagno di seminario, perché egli potesse venire accolto . di nuovo nel grembo della· Chiesa: « M'hanno proposto, egli mi disse, di sottoscrivere la seguente formula: approvo tutto quello che approva la Chiesa) condanno tutto quello che la Chiesa condanna. Io ho accettato solo· la prima parte della formula». Di lì a qualche giorno egli mancava, senza che il colloquio iniziato avesse una conclusione. In quella sua ultima dichiarazione è il testamento· spirituale di Ernesto Buonaiuti. Anche in quell'occasione s'erano affrontate due mentalità irriducibili e due concezioni religiose. profondamente diverse. Da una parte la. mentalità giuridico-teologica di chi chiedeva la sottomissione do'" cile, anche se non convin~a, alla parola dell'autorità; dall'altra, l'adesione alla Chiesa eterna, nella ,sua ideale configurazione di città di Dio) creatrice di valori positivi di cultura e di spiritualità. Se noi tenti~mo oggi un bilancio dell'opera di Ernesto Buonaiuti, dobbiar.no riconoscere sen28 BibliotecaGinoBianco

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