Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

dai colleghi protestanti, dai quali pure aveva ricevuto manifestazioni indimenticabili di stima e ai quali era legato da vincoli tenaci di amicizia, perché, per il carattere statale della Facoltà teologica di Losanna, per entrare a farne parte, egli avrebbe dovuto aderire alla confessione protestante: testimonianza questa di una coerenza profonda, che andava molto al di là delle apparenti sue contraddizioni. Col ritorno dell'Italia alla libertà, Ernesto Buonaiuti sognava immense possibilità di recupero alla sua indomita volontà di lavoro e al suo febbrile entusiasmo di apostolo. Nel colmo di una crisi spaventosa che aveva annunciata e diagnosticata con acuta previggenza, egli sentiva venuto il momento in cui i valori del Cristianesimo dovevano rivelare di nuovo le loro capacità rigeneratric~. Egli tornò in pieno al giornalismo militante, all'aspra fatica del conferenziere, alla snervante attività del pubblicista. Insensibile a tutte le delusioni, solo il dolore di non poter risalire sulla cattedra che aveva tenutq con tanta dignità e con tanto successo e da cui i sussistenti accordi tra lo Stato e la Chiesa lo tenevano ancora lontano, poté fiaccare la sua fibra. Una inesorabile malattia di cuore l'abbatté improvvisame]).te nel pieno della sua rinnovata attività. 27 BibliotecaGinoBianco

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