Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

non era fondata solo su una pura convergenza di interessi, ma costituiva quasi il tessuto stesso della natura umana. Per questo, a nessun costo voleva essere allontanato dalla casa del Padre, nella quale soltanto egli sentiva di poter partecipare, insieme a·i fratelli, ai carismi della vita soprannaturale. Il movimento modernjsta si chiuse con un completo falli1nento e parve quasi a cattolici e a laici che fosse stato scongiurato allora un grave pericolo per la Chiesa e per lo stesso mondo laico. Il socialista 'I'reves a Milano, a proposito dell'Enciclica PascendiJ scriveva: « Noi qu~sta Enciclica dovremo metterla in cornice » . E Benedetto Croce approvò senz'altro la condanna dei modernisti da parte del Sant'Uffizio, con il verdetto di ritardatari pronuncia_to contro i vinti, in nome della cultura moderna. Anche Buonaiuti fu colpito indirettamente dalla repressione antimodernista, perché venne privato della cattedra di storia ecclesiastica all'Apollinare e la rivista che dirigeva fu condannata, e dovette quindi cessare le pubblicazioni. Per vivere egli fu costretto ad accettare un modesto ufficio in· Vaticano. Ma, quando tutto sembrava per lui perduto, d'improvviso si aprì alla sua ansia di proselitis{no culturale· e religioso un altro campò non 21 BibliotecaGinoBianco

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