Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

1novimento modernista non infrenato dalla Chiesa, perché non è con i se che si fa la storia, ma so, tuttavia, che allora parecchie centinaia di giovani preti, e fra i 1nigliori, si ribellarono alla Chiesa e ne abbandonarono i ranghi,. mostrando quanto grave fosse stata la crisi. . La seconda constatazione è che Ernesto Buonaiuti, contrariamente a quanto fece la maggior parte dei preti modernisti, che gettarono senz'altro la tonaca alle ortiche, volle ri1nanere invece tenacemente attaccato alla Chiesa. Ed è questo un fatto che deve essere attentamente considerato, se si- . vuol comprendere uno degli atteggiamenti fondamentali dello spirito del Buonaiuti, che il Salvatorelli definì giustamente, con immagine felice, il pellegrino dì Roma. Questo suo attaccamento alla Chiesa, nonostante tutto e ad ogni costo, che parve a molti segno di evidente contraddizione o· espediente subdolo di abile calcolo, era invece l'espressione più profonda della sua religiosità, che era permeata (e in ciò è l'aspetto più originale dell'atteggiamento spirituale di Ernesto Buonaiuti) dal senso del valore sacrale della vita associata. Per lui non esisteva possibilità di vita religiosa se non nella comunità dei fratelli. La Chiesa come corpo mistico era una realtà ch'egli traduceva nei termini moderni di una solidarietà· sociale, che 20 BibliotecaGinoBianco

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