Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

d'assimilazione che ha del prodigioso, giunse ad impadronirsi _di quanto il pensiero storiografico moderno aveva çonquistato nel campo dell'indagine neo-testamentaria. Come conseguenza di una presa di contatto così precoce e così estesa con uno dei più contrastati campi della cultura del suo tempo, l'urto tra ·due mondi, separati, fin dal1' età del Rinascimento, da una profonda frattura, si ripercosse nell'animo del giovane seminarista con una violenza inaudita e lo gettò in uria profonda crisi, dalla quale egli si risollevò tuttavia compiutamente mutato, e volto ormai verso quelli che saranno i nuovi atteggiamenti del suo spirito. Circa vent'anni dopo, nel 1921, in una lettera che costituisce un documento prezioso per la storia della formazione del suo pensiero religioso, Ernesto Buonaiuti ,scriveva: cc Dal giorno in cui, superata la crisi amara in cui mi gettò lo sgretolamento subitaneo dell'edificio scolastico della ·mia esP.erienza cattolica, io riaffern1ai la .mia fede attraverso l'accettazione più ampia della critica storico-filologica moderna, e, ritornato alla pura fede del Vangelo, vidi chiaro che solo in un ripullulare impetuoso di misticismo escatologico paolino, la religiosità, che è il viatico indispensabile del genere umano, avrebbe ritrovato la 13 BibliotecaGinoBianco

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