Raffaello Morghen - Ernesto Buonaiuti

la ricerca storica; ma quel primato che un giorno aveva vantato, in quel campo, con i Maurini ed il Muratori, era passato in mano ai laici e la storiografia ecclesiastica sembrava ormai attardarsi soltanto nell'erudizione, evitando i campi più diffici:: li e pericolosi della ricerca, mostrando una decisa ostilità contro tutti i laici che osassero cimentarvisi. Ernesto Buonaiuti, giovinetto, fu attratto, come egli stesso ci dice, verso gli studi di storia della Chiesa e del Cristianesimo dalle opere dell'Abate Tosti sulla Lega Lombarda) su Bonifacio VIII) sulla Contessa Matilde) sull'Abbazia di Montecassino) sulla storia universale della Chiesa. E non è senza significato che all'origine della sua formazione egli si ricollegasse idealn1ente alle tradizioni della storiografia romantica e a quel filone di cattolicesimo risorgimentale che aveva sognato una idillica conciliazione tra l'Evangelo di Cristo e le nuove aspirazioni del movi1nento liberale. Ma, voltosi sernpre più decisamente agli studi del Crìstianesimo primitivo, il giovane seminarista, che nel silenzio della sua cella, all'ultimo piano del palazzo dell'Apollinare, passava le notti insonni nello studio e nella meditazione degli antichi testi e della più moderna storiografia neotestamentaria, non ancora ventenne, mercè una potenza 12 BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==