Umberto Morra - Il messaggio di Piero Gobetti

volezze, que11efalle morati della presente sodet~ ita1iana che piit suscitavano il suo sdegno, l'intuizione della storia che egli stesso viveva, l'intuizione che ebbe del fascismo è chiarissima e autentica ; l'isolamento eh' egli fa della « media borghesia ii nel suo carattere infantile è definitivo per la conoscenza della vita politica italiana. Il fascismo però fu anche qualcosa di diverso; fu strumento delle classi dai più forti interessi, di quei centri di cosciente attività industriale che egli aveva guardato con simpatia e -con qualche speranza nella fase della lotta politica e che attraverso la dittatura dominarono lo stato come mai fino allora. La prediletta Fiat, nel cui grembo era sorto il tentativo dei, consigli di fabbrica, divenne un'accaparratrice dei favori e un'ispiratrice delle direttive sociali in combutta coi meno oculati e più statici interessi agrari; tutta una polemica un po' elementare contro le « piovre >i dello stato sarebbe quindi da ricominciare. Umanamente Gobetti dovrebbe riconoscere oggi la rinnovata nobiltà ed efficacia di certi «principiil> che gli parvero generici e stantii e la sua critica si farebbe forse meno acerba e più sfumata. La storia dei vent'anni ha provato che l'interpretazione psicologica dei fenomeni politici verso cui così spesso sembra pencolare, era meno valida di quanto allora egli stimasse. Non per questo cadono le sue riserve o perdono d'importanza certi suoi rilievi. ~ valida in genere la sua posizione di storico non dogmatico ; in particolare, la critica che fa propria del « millennio marxistico l>, che è l'uscita fuori dalla storia in un paradiso terrestre, così come la sua visione (quasi profetica) ( dei vari pericoli di un partito comunista composto di funzionari e burocrati. A questo è giunto per la schiettezza della sua natura. staccandosi perfino dalla solidarietà che lo legava a Gramsci e all'Ordine Nuovo, appena gli parve di scoprire qualche « corpo opaco >i nella loro azione. E anche questo è un ammaestramento poichè senza questa vigilanza ogni giudizio positivo scivola verso l'inutile elogio. A conclusione di queste poche pagine, mi pare di dover tornare ancora su un punto. Gobetti aveva salutato la ripresa JI bibllotecag nobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==