Umberto Morra - Il messaggio di Piero Gobetti

il simbolo e bisogna sperare (ahii:nè, con quanto scetticismo!) che i tiranni siano tirànni, che la reazione sia la reazione, che d sia chi avrà il coraggio di levare la ghigliottina, che si mantengano le posizioni sino in fondo ». Che i tiranni facciano i tiranni, che si mantengano le posizioni «sino in fondo » : queste sono le condizioni di uno stato forte, o piuttosto così avviene, se è forte la compagine sociale. Ma a un capo di governo dalle corte vedute e con l'ansia del potere (anche se si chiami duce) I una forte compagine sociale, che postula forti passioni e l'iniziativa del rischio, «non conviene». Dirà Gobetti a pag. 196 di La • n:voluzione liberale : «Restano notevoli le attitudini di Mussolini a conservare il potere tra un popolo entusiasta e desideroso di svaghi, che egli conosce benissimo e eui appresta quotidiane sorprese (dal telegramma a Spalla all'esaltazione del raid Baracca, ai discorsi domenicali). Messa da parte ogni preoccupazione di politica estera egli si è dedicato inesorabilmente a un'abile tattica reazionaria di liquidazione di tutti i partiti e di tutti gli organismi politici e, aiutato dalla crisi economica, sembra voler ridurre alla sua ragione tutti gli avversari. Anche in questo esperimento il trasformismo giolittiano è stato ripreso con più decisi espedienti teatrali e le doti del politico si riducono tutte ad astuzie di manovra e a calcoli tattici, indici di un'arte affatto umanistica e militare. Il mussolinismo è dunque un risultato assai più grave del fascismo stesso perchè ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, •lo 1· scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deits ex machina la propria salvezza». I/attacco al mussolinismo di preferenza al fascismo caratterizzava allora la sua azione, quando molti benpensanti, magari anche in regola con le loro convinzioni genericamente liberali, gemevano anzitutto contro l'illegalismo squadrista ed erano propensi a prestar fede ad una funzione perfino provvidenziale della indigatrice saggezza mussoliniana. Ma nel fenomeno Mussolini, nel fenomeno del «capo» si accentrava veramente, per Gobetti, tutta la capacità svirilizzatrice, reazionaria, infantile, di cui era ;icca (per modo di dire) la sobib-iotecagnobianco

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