Umberto Morra - Il messaggio di Piero Gobetti

solitudine dalle nuove aristocrazie laiche ii (a pag. 6I). I,a storicità del nostro liberalismo è quindi in un certo senso antieroica: non si tratta ancora, in quel tempo, della possibilità di una (< rivoluzione liberale i>. Ma in altro senso, proprio della necessità della solitudine egli attinge un altro aspetto dell'eroismo, quello dei « fanatici della verità ll, dei reietti, degli incompresi, ricordati ed esaltati nella prefazione. L'equivoco sta al centro stesso della concezione di « eroismo i> intorno alla quale il pensiero di Gobetti oscilla alquanto. Certe virtù, certe tenacie, certe chiaroveggenze acquistaD.o pregio per Gobetti proprio dal fatto che non si propagano, che non trovano eco. Dirà (pag. rz6) : « Questa assenza del pensiero di Sfato, come Stato-popolare, è poi la deficienza di tutto il nostro Risorgimento fallito ll, ma il senso di questo fallimento, acuto secondo lui nei pih presaghi, e a por rimedio al quale lavorano le « astuzie diplomatiche ll, accresce il valore dei loro sforzi, diventa una specie di contrassegno aristocratico. Da qui il suo amore, la sua predilezione per il natìo Piemonte : « I valori del Piemonte di Carlo Felice erano la burocrazia e la diplomazia; gli ideali, la vita aulica e cavalleresca. La monarchia piemontese era stata audace e avara, gretta e avventurosa. Ma nel vecchio regime il culto della virtù s'era conservato. È innegabile che questi motivi serbino un fascino sugli animi dei Piemontesi contemporanei ii. E ancora (da Opera critica - Parte prima, pag. rrz) : « Solo il Piemonte recava al nuovo stato oltrechè una dinastia (invero prossima alla decadenza); una classe politica autentica, non del tutto pari forse ai compiti di un grande Stato europeo, ma conscia dei suoi limiti, aderente alla realtà, competente nei problemi dell'amministrazione dello Stato, dotata per natura dell'istinto della probità civile. Era la classe politica che aveva superato se stessa in Cavour; ma anche i Valerio, i D'Azeglio, i Boncompagni, i Berti, i Solaro della Margherita, come più tardi i Sella, sapevano che cosa fosse il problema del Governo, erano informati di letteratura politica ed economica e seguivano la vita dei paesi esteri >i. b1bllotecagnobianco

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