Umberto Morra - Il messaggio di Piero Gobetti

nei suoi eroi. In questo libro mi propongo di guardare il Risorgimento contro luce, nelle più oscure aspirazioni, nei più insolubili problemi, nelle più disperate speranze : Risorgimento senza eroi. ii Ma il termine « eroe ii ha un significato ambivalente. Gli eroi riconosciuti comunemente sarebbero i « professioµisti ii a cui egli intende contrapporre •il « Risorgimento degli eretici ll, come dice sempre; nella prefazione : eretici che • hanno un altro tipo di natura eroica. A pag. 25 : « Le plebi continuano a vivere intorno ai conventi e agli istituti di beneficenza, tutti cattolici ; e restano cattoliche per istinto, per educazione e per interesse. L'iniziativa spetta alla nuova classe borghese che attua con Cavour la politica antifeudale del liberalismo economico, per potersi dedicare ai traffici, alle industrie e ai risparmi, e formare la prima ricchezza e il primo capitale circolante in Italia. Come potrebbe questa classe proclamare una politica anticìericale fuorchè nella questione dello Stato Pontificio? Essa si troverebbe assolutamente isolata mentre la sua vittoria è subordinata a]a possibilità cli trascinare con le astuzie diplomatiche le altre classi, volenti o no, stilla sua via ii. Entra in conto l'antieroismo delle plebi e la serietà della classe borghese che segue Cavour ; una serietà che per Gobetti non dìsta molto, sj direbbe, dal «grado. eroico ii richiesto dalla Chiesa per la proclamazione dei beati. E d'altra parte, quasi per incidente, viene « smontato ii l'anticlericalismo risorgimentale, compagno inseparabile, nelle << sagre di ottimismo ii e nelle celebrazioni patriottiche, dei ricordi delle gesta eroiche. • La mancanza di eroismo (di partecipazione) delle masse configura quella nostra storia; quindi le bravate o le sparate anticlericali sono vane. « Così sin dal Settecento si delinea l'equivoco della nostra rivoluzione nazionale. Il liberalismo non può identifìcarsj con la democrazia per la mancata preparazione religiosa. Invece di allearsi alle masse si fa complice delle Monarchie. L'iniziativa liberale spetta ai Governi, i soli che abbiano attitudini a mobilitare le forze necessarie per il trionfo delle idee pensate in 13 bibiiotecaginob1aneo

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