Thomas Mann - L'artista e la società

. . si sviluppa precocemente dall'ironia che egli applica a se stesso. Che questo sentimento implichi, al di sopra del fatto estetico, anche pretese di carattere morale, può sembrare immodesto e offensivo. Eppure è indubitabile che all'innato criticismo dell'arte è inerente qualcosa di morale, che evidentemente deriva cl.all'idea del « bene » parimenti insita nel mondo dell'estetica e del costume. Il profano, che gode dell'opera d'arte e ~e è riconoscente all'artista, impiega per lodarla e apprezzarla la parola cc bello ». Ma l'artista, l'uomo che l'ha costruita, non dice << bello », dice « buono ». Preferisce· questa parola perché esprime meglio e più 'Schiettamente la capacità dello specialista, la bontà tecnica. Ma l'artista non .trova in ciò il suo appagamento. In realtà, tutta l'arte sta sospesa nella ~opp~ezza di questa parola cc buono», nella qua. le l'estetico e il morale si incontrano, si confondono, si fanno inestricabili, il cui senso oltrepassa il puro estetico per giungere al degno di approvazione e di là fino all'altissima, normativa idea della perfezione. 17 b1bliotecaginob1anco

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