Salvador de Madariaga ha posto all'inizio della sua allocuzione come un atto di fede l'ipotesi che la guerra spirituale condotta attualmente contro la cultura da quelli che ne sono i maggiori nemici, sarà vinta dagli uomini liberi. Egli ha perciò precisato che era sua intenzione parlare di quelli che sono i pericoli interni che minacciano la cultura e che le possono ve- Il. nire dagli stessi intellettuali. Fatti quali ltammissione della Spagna franchista all' Unesco, come il filocomunismo di intellettuali che, in pegno di un mondo migliore, sono pronti ad accettare i campi di concentramento, sono secondo r oratore la prova di un chaos intellettuale, politico e morale, che va dal nazionalismo all'intransigenza confessionale interpretati nel più meschino dei modi, e che può definirsi povertà o addirittura mancanza di umanità e di maturità. Infatti, ha detto l'oratore, non si tratta di eliminare principi e sentimenti che fanno parte della vita dtuna società, bensì di elevarli e purificarli nella mente e nel cuore. << Non bisogna complicare la situazio~e, il mondo è grande e svariato e ognuno di noi lo vede in una maniera che gli è parti- \ colare. Se ci sforziamo semplicemente di ridurre le cose alla loro essenza, giungiamo a farle contenere in due soli principi, fondamentali e necessari: il principio socratico della libertà di pensiero e il principio cristiano del rispetto che dobbiamo ai nostri fratelli >>. Ltoratore ha fatto notare come siano stati questi due principi viventi - che lo Stato sacrifica - a creare la riéchezza delltEuropa rendendola atta a guidare il mondo nel corso dei secoli passati; essi si riferiscono ai due poli 23 BibliotecaGinoBianco
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