Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

• • sarsi sul popolo come un'armata di propagandisti a favore della scienza storica marxista >>. In armonia con queste esortazioni, alla fine del dibattito sulla periodizzazione nel gennaio 1951, fu fatto notare che il rilievo dato ai criteri politico-statali conteneva il pericolo di ricadere nelle argomentazioni della scuola giuridica care alla storiografia borghese del diciannovesimo secolo. La lotta di classe doveva rimanere invece, ora come prima, la più importante forza motrice della storia. Alla fine del 1952 già le ombre della morte calavano su Stalin. Il suo ultimo scritto dell'ottobre dello stesso anno, riguardante i problemi economici del socialismo nell'Unione Sovietica - scritto che forse non rispecchiava più i suoi pensieri - stabiliva di nuovo il primato del momento economico di fronte a quello politico, e tornava c·osì a un determinismo marxista di stretta osservanza. Lo scritto di Stalin significava, come spiegarono le Woprossy lstorii, un passo indietro verso i princìpi del materialismo dialettico, che attribuisce una importanza centrale al fattore economico e alla lotta di classe. Si tratta dunque, per gli storici, di adattarsi di nuovo ai mutamenti della linea generale per adempiere al loro còmpito di fedeli esecutori degli ordini impartiti dalla direzione politico-culturale. Dopo la morte 1i Stalin, è stato dèstituito in Ucraina un alto funzionario del Partito perché accusato di tendenze troppo rqssofiJ.e_.Inoltre la Prawda, sulla traccia di Plechanow, ha preso di recente posizione contro ogni esagerato culto della personalità. Anche da 37 BibliotecaGinoBianco,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==