Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

questi due fatti gli storici dovranno trarre le loro. conseguenze. Comunque ~ia, o in veste di nazionalbolscevico (come è stato fino a poco tempo fa) o di nuovo nella veste attuale di marxista di vecchio stampo, lo storico dell'Unione Sovietica deve ·sempre ricordarsi di una cosa: che non è uno « scienziato di laboratorio di vecchio stampo » come scrivevano le W oprossy lstorii nell'estate del 1951ma un « combattente per il comunismo, un combattente il cui lavoro deve servire non già a una ristretta cerchia di specializzati ma a tutto .il popolo sovietico ». La storiografi.a è. per i sovietici un'arma . ideologica, funzionale e adoperabile per fini politici. Ma con questo essa tradisce la sua vera natura. Poiché quando lo storico si abbassa al rango di servo del potere, la storia cessa di essere, come voleva Hegel, « la coscienza che lo spirito ha della propria libertà ». « Che cos'è la verità? >> si domandava nel 1949 a Parigi lo scrittore sovietico Fadejew. « Niente è più forte al mondo della forza della verità. Solo la verità è libera. E prima di decidere chi in questo mondo gode di maggior libertà, bisogna decidere da quale parte si trova la verità! ». Fadejew ha ragione: solo la verità rende liberi. Ma chi non aspira alla verità ma crede al contrario già di possederla, per imporre con la violenza la sua interpretazione del mondo, rischia di perdere anche la libertà. 38 BibliotecaGinoBianco • •

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