Roger Caillois - Descrizione del marxismo

menti più sorprendenti; non sarà difficile ai dottori giustificarli in séguito: non ci vorrà che un po' di ingegnosità. Ma questi ripiegamenti, se la dottrina non li comanda, come li decide il partito? In base a quali regole? Secondo quale prudenza? È a questo punto che bisogna ricordarsi che il partito, accanto a una scienza contestabile, dispone di un sapere certo. Il partito non è soltanto possessore di una Yana teoria economica, è anche depositario di una somma di cognizioni ricavate da una incomparabile esperienza di lotta rivoluzionaria. Sono queste cognizioni che contano ed è a loro profitto che le chiacchiere dei filosofi tacciono davanti alla serietà della storia. Si è osservato che Lenin, il. quale commentava così bene Marx per gli altri, annota,·a per suo conto personale Netchaiev e Clausewitz, e seguiva più volentieri le loro implacabili massime nella condotta concreta della politica. Perché mera\_7igliarsene?Ci sono regole secolari della direzione degli uomini, i cui princìpi non Yariano molto e che bisogna prendere là dove si trovano. Adattabili a non importa quale scopo, queste regole definiscono una tecnica più o meno perfezionata che conv~ene giudicare in base alla sua sola efficacia. Sono esse che dettano la tattica: l'abilità dei dirigenti consiste nell'applicarle in maniera intelligente ed energica, senza scrupoli né pietà. In séguito l'ideologia giustifica ogni voltafaccia scandaloso, ogni manovra inconfessabile. Ad essa infatti non si richiedono degli oracoli ma ciò che si è convenuto di chiamare buone ragioni e che, su un certo piano, sono immancabilmente cattive. È qui che si rivela la vera funzione della dottrina. Essa garantisce la giustezza e legittimità di ogni decisione della gerarchia. E fa ancora di più: dà ai fedeli la sicurezza che essi lottano per una causa la cui vittoria finale è immancabile e come 54 BibliotecaGinoBianco

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