Roger Caillois - Descrizione del marxismo

sua· opera. I vecchi imperativi non sono evidentemente più vJlidi e neppure applicabili: non hanno semplicemente più senso. D'altronde, è sempre infinitamente difficile discendere dai princìpi generali ai dati particolari. La deduzione non è mai univoca: ci si divide sulle consegne che se ne possono trarre, ci si riferisce a testi differenti o che vengono interpretati differentemente, e c'è ogni volta un rischio di rottura: ogni partito ha i suoi anabattisti e i suoi semipelagiani. Meglio, perciò, bandire queste dispute che puzzano di teologia e che, in ogni caso, non portano che all'indebo~imento della fazione. Infine, è risaputo che in politica non conviene mai incaponir~i. Bisogna saper sacrificare momentaneamente la purezza della dottrina alle necessità dell'azione. Non è infatti la purezza della teoria che fa vincere le battaglie, ma la forza del partito. Se il partito è potente, esso trionferà e ristabilirà la dottrina nella sua piena purezza. Potrà farlo allora. E, per la dottrina, questa è in fondo la sola possibilità che essa abbia di essere un giorno vittoriosa. Queste ragioni. sono incontestabili: non si può trascurarle senza votarsi alla sconfitta, perché esse hanno sempre l'ultima parola. La conseguenza è che a partire da un certo punto, determinato dal volume stesso del partito e dalla sua crescenza, non è più la dottrina che definisce la politica, ma al contrario la politica che definisce la dottrina, o piuttosto ciò che nella dottrina si trova di attualmente valido, ciò che importa di mettere innanzi e di prendere per guida, restando inteso che la dottrina stessa, nella sua essenza, resta invariabile. Si sottolinea, per contro, che essa continua a coprire con la sua infallibilità permanente e indivisibile la Politica temporaneamente seguita. Una estrema elasticità può permettere allora i ripiega53 BibliotecaGinoBianco

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