tosto nel distinguersi dalla scienza, allo scopo di rendere ben manifesta di fronte ad essa la propria natura particolare e insostituibile, dato che i loro postulati fondamentali sono identici. Così talune condanne inflitte a certe teorie scientifiche contemporanee, come la psicanalisi, la fisica relativistica o la genetica, hanno una portata pratica minore di quella che si in1magina. Bisogna d'altra parte riconoscere che questi anatemi, pronunciati in nome di princìpi molto chiari, mirano a colpire non tanto il fondamento sperimentale di queste costruzioni quanto i loro prolungamenti filosofi.ci eventuali. I quali, in certi casi, sorpassano arditamente (tah-olta perfino ·quanto lo stesso marxismo) la misura nella quale è ammesso ricorrere ad una ipotesi per spiegare i fenomeni; ed è pertanto perfettamente ammissi- , bile. che si rigettino queste temerarie speculazioni: ma bisogna farlo appoggiandosi sull'esperienza, e non denunciando la loro incompatibilità con speculazioni ancora più vaste e temerarie. La gravità del trionfo di Lyssenko non sta nel contenuto della sua tesi, sta nella natura dei suoi argomenti. Egli non dice ai suoi avversari: cc Le vostre esperienze non sono valide, le mie lo sono e provano il contrari~ delle vostre; rifacciamo le une e le altre nelle condizioni di controllo più rigorose: i fatti decideranno ». Egli grida loro: cc Le vostre conclusioni non si accordano col materialismo storico: dunque sono borghesi, reazionarie, metafisiche e formaliste ». E ottiene contro di essi una condanna politica ·che conduce _alla loro destituzione, se non alla loro deportazione. Abbiamo qui più di quanto occorre per negare all"atteggiamento di Lyssenko ogni qualità scientifica, anche se le sue teorie fossero esattissime. Il solo fatto che delle teorie per imporsi contano sulla pressione ufficiale piuttosto che sulla ragione, è sufficiente per presumerle false. 45 B bliotecaGinoBianco
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