Roger Caillois - Descrizione del marxismo

gerle le memorie che nceYono sulla quadratura del circolo. Anche qui, questo roYesciamento sorprendente corrisponde alla stessa necessità, molto imperiosa e molto semplice : mettere la ideologia al riparo dalla scienza, cioè da una possibilità permanente di rinnovamento ad opera di estranei, ispirati dalla ricerca di una verità universalmente valida anziché dalla preoccup;:izione del trionfo di una fazione particolare. Il partito comunista si ritiene possessore di una verità sulla quale rh endica per lo meno un diritto di anzianità e che non permette sia separata né dalla sua origine né dalle sue ambizioni. Resta al partito di stabilire la superiorità assoluta rispetto al corpo di conoscenze da cui questa dottrina si è staccata e che, perfettibile, accessibile a tutti, frutto di una elaborazione libera, comune e disinteressata, continua a passare come il tipo stesso della verità inattaccabile: la scienza. In linea di principio, sono concepibili due atteggiamenti: combattere o ratificare. A lungo andare, però, solo il secondo si rivela vantaggioso. La Chiesa cattolica, ad esempio, per aver persistito troppo a lungo nel primo atteggiamento ha finito col perdere la maggior parte del suo credito e non è mai riuscita, per quanto larghe fossero in séguito le sue concessioni, a riconquis~are la fiducia degli scienziati: questi, se sono cdstiani, restano senza dubbio tali, ma perseguono le loro ricerche del tutto indipendentemente dalla loro fede: se non sono credenti, considerano con sospetto un dogma chiaramente mconciliabile con lo spirito dei loro lavori. il partito comunista, molto più in f~etta, preferì al con- .Ritto dichiarato una politica di assimilazione condiscendente. D'altronde, il marxismo non deriva da un punto di vista opposto alla scienza, anzi resta imparentato con essa per le sue origini. In ul~ima analisi, la difficoltà per il partito consiste piut44 BibliotecaGinoBianco

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