Roger Caillois - Descrizione del marxismo

una simile ipotesi non potrebbe essere esclusa in linea di massima. Ecco ciò ché è intollerabile. Ecco dove si nasconde il tradimento. Ecco perché bisogna difendere il marxismo verso e contro tutti. Chi, al posto dei marxisti, non la penserebbe così e non agirebbe allo stesso modo? Quando una dottrina non ha dato origine a nessuna Chiesa, poco importa che si discuta di essa. Essa in, oca al contrario la discussione, dalla quale ciascuno spera che scaturirà la luce. Essa solleva, in realtà, una questione puramente intellettuale, che commuove soltanto i filosofi.. Ma se una semplice cappella ha adottato una teoria, ecco quest'ultima trasformarsi in dogma. È inevitabile, e la questione acquista immediatamente una importanza nuova. Si pensi alla vivacità con la quale i discepoli di Comte, di Freud, o gli occultisti (che non sono per ora che un gruppetto, che sono arrendevoli e non hanno troppe ambizioni) reagiscono al minimo attacco contro gli scritti dei loro maestri, e si comprenderà come i comunisti (che sono numerosi,- bene organizzati e nutrono grandi sogni) non vedano di buon occhio colui che, anche con le migliori intenzioni di questo mondo, intende rettificare il marxismo. Essi non ascoltano le sue negazionj, dubitano della sua buona volontà. Si sentono attaccati e rispondono senza dolcezza e senza ritardo. Non si interessano agli argomenti invocati dai loro avversari. D'altra parte, non si interessano molto di più al contenuto delle proposizioni di fede contestate. Queste sono per loro ciò che per il cristiano è la teologia: tutelari e lontane. Bisogna difenderle non perché sono vere ma perché, difendendole, si difende il partito, cioè· se stessi. Per il medesimo motivo non conviene sperare dal fedele che egli esamini i ragionamenti che gli vengono opposti. Egli tradisce la sua fede ogni volta che ammette la validità di essi, 34 BibliotecaGinoBianco

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