Roger Caillois - Descrizione del marxismo

anche solo provvisoriamente e per comodità di controversia. Se egli non sa rispondervi, accusa la propria incapacità di discutere anziché l'insufficienza della sua dottrina. Più spesso ancora, egli riconosce in queste obbiezioni difficili altrettante trappole del demonio: voglio dire che le spiega immediatamente come delle tare inerenti alla natura del suo interlocutore, alla sua origine sociale per esempio o alla sua mentalità reazionaria, le quali falsano il suo giudizio e discreditano in anticipo i suoi argomenti. Un tale atteggiamento è senza dubbio più polemico che comprensivo, cosa d'altronde inevitabile in uomini occupati più nella lotta politica che non nella interpretazione disinteressata dell'universo : essi lasciano ad altri, precisamente agli scienziati e ai filosofi, questa ultima cura e, per sé, cercano come prima cosa nella loro dottrina un principio supplementare di coesione. È per questo che i marxisti si sentono solidali tra loro e considerano come nemici comuni tutti coloro che attaccano il sistema in un punto qualsiasi, anche il più lontano dalle loro preoccupazioni personali. È forse perciò il marxismo condannato alla fissità assoluta? Affatto. Resta solamente inteso che la dottrina è infallibile. Anzi essa non serve che a questo; in ogni caso, ad essa non si domanda praticamente nient'altro che questa ostentazione di infallibilità. Per il resto, le più libere interpretazioni sono permesse, a condizione che esse siano coperte dall'autorità del partito. È quello che succede per l'immutabilità dei dogmi Hl tutte le Chiese. La dialettica, che svolge nelle questioni di ideologia lo stesso ruolo che la ragione politica svolge nelle decisioni del partito e che sembra talvolta un semplice prolungamento di quest'ultima, basta ad annettere, a rigettare o a correggere ciò che occorre. È uno strumento infinitamente duttile, l'impiego del 35 BibliotecaGinoBianco

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