Roger Caillois - Descrizione del marxismo

Per contro, il partito accetta difficilmente che si professi la sua dottrina rifiutandogli obbedienza. Non ne è lusingato, anzi ravvisa in questo riconoscimento limitato un atto di concorrenza sleale. Da questa circostanza accidentaÌe, rara per una .filosofia, derivano conseguenze di portata incalcolabile. Col tempo, come è normale, la teoria .µiarxista fu superata dall'investigazione scientifica. Inoltre essa, essendo una filosofia della storia, aveva attribuito una importanza estrema alle questioni della evoluzione e alla ricerca delle origini. Naturalmente queste erano problematiche, in qualsiasi campo, al momento in cui scrivevano Marx ed Engels, i quali ne inventarono con intrepidità delle affatto arbitrarie, seguendo i pregiudizi dell"epoca. Questi punti di partenza sono rimasti in generale dei più dubbi. La scienza, qui, non è riuscita che a rafforzare i motivi di una circospezione salutare. Così Jean Paulhan constata con malinconia al principio di un suo studio che, dopo Platone, il numero delle etimologie vere (egli intende: tenute per vere) non ha cessato di diminuire. Lo stesso succede per parecchie discipline, nelle quali ci si mostrava molto sicuri di sé verso la metà del XIX secolo. Gli scienziati sono diventati più modesti. Il risultato è che non esiste per così dire nessun campq in cui il progresso dell'investigazione positiva non abbia quasi del tutto distrutto le conoscenze erronee è le ipotesi gratuite sulle quali si erano appoggiati i fondatori del marxismo. Per colmo di sfortuna, le principali scienze dell'uomo: etnologia, sociologia, storia, psicologia, economia politica, beneficiando di metodi più rigorosi e più fecondi, conoscéndo uno sviluppo imprevisto, accumulando sorprendenti scoperte, fecero poco dopo progressi decisivi. Non si poteva essere più sfortunati. Tuttavia la dottrin:i 11 B1bl1otecaGinoBianco

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