Vitaliano Brancati - Le due dittature

popolare, o alla religione, o all'imitazione della natura, o alla celebrazione degli eroi, o all'invenzione pura, ma a tutte queste cose e a molte altre ancora. Questa cultura è stata per tutto il mondo e per una èlite, cultura dell'intelligenza e cultura del cuore, ha cercato Dio e ha cercato l'uomo, senza mai dimenticare che l'unica misura del soprannaturale è la coscienza e la libertà. Angioletti conclude affermando che limitare questa cultura, livellarla, organizzarla, pretendere un'arte speciale per le masse, un pensiero orientato verso l'obbedienza, secondo una realtà immutabile e non soggetta a critiche, I tutto questo equivale a sopprimere la diversità della cultura europea, vale a dire a sopprimere la cultura universale contemporanea. Il critico d'arte francese Charles Estienne formula alcune osservazioni derivate dalla sua esperienza pçrsonale di critico d'arte e di poeta, rilevando che nella diversità è nascosto il pericolo del pittoresco, della differenza intenzionale, e la trappola della <<letteratura>>. Non c'è soltanto il folklore contadino e regionale: si può ritrovare un folklore a Parigi e a New York. La riscoperta del fatto e delr atto poetico è la grande avventura moderna. La novità e l'assurdità della nostra epoca consiste appunto in questa specie di antinomia esplosiva di tutti i contrari, in cui si trova allo stesso tempo il timore della morte e della vita, l'annientamento e la continuazione, la cultura e la barbarie, la regola e la follia. Si diceva che l'originalità è il segno della nostra bibliotecaginobianco

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