Vitaliano Brancati - Le due dittature

ralmente, è ben altra cosa. Tutti coloro che criticano la nostra cultura, che parlano della decadenza dell'Occidente e del declinare del capitalismo, che ci rimproverano di non essere altro che un museo e che affermano che la nostra è un'epoca alessandrina, oppongono un loro mondo di ordine e di comunione a un preteso mondo di diversità caotica e di singolarità senza comunicazione tra di loro.. Eppure, la nostra civiltà possiede il suo ordine, e quest'ordine reca in sè l'universale. Visto in prospettiva, questo caos di libertà assume lo andamento monumentale di uno stile. Da Cézanne agli astrattisti, passando per il cubismo, c'è uno sviluppo logico nella pittura, che si sforza di essere un linguaggio specifico e coerente. Da Baudelaire, la storia della poesia moderna consiste nella sostituzione di un linguaggio di creazione a un linguaggio di espressione, nello sviluppo di una poesia che, non riferendosi più a una cosa già preparata, diventa l'atto della creazione poetica del reale, e allo stesso tempo, l'atto della creazione poetica del linguaggio. Da Flaubert che sognava di scrivere un libro su nulla, a James che oppone la logica dell'arte a quella della vita, a Joyce attento solamente alle relazioni del linguaggio, dal simbolismo di Kafka ai monologhi interiori di Faulkner, c'è lo stile del romanzo moderno: un tentativo per fare del romanze;, qualcosa di diverso che l'immagine della realtà o il riflesso della visione interiore, un cosmos particolare che ci restituisce il reale appunto perchè se ne è . liberato, un'opera che, come la poesia, si scrive con delle parole assai più che con le cose. 23 b1bliotecagmob1anco

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