Vitaliano Brancati - Le due dittature

Una questione che ci è familiare oggi è quella della pianificazione - necessaria in un mondo così affollato. Ma i pianificatori non dovrebbero mai dimenticare che il loro compito è di pianificare le condizioni di vita e di attività, ma non i fini - vale a dire non la vita e le attività stesse. Anche se sino ad ora ho parlato in appoggio alla diversità, riconosco che esistono universali, come l'ordine, il ridere, il senso religioso. Ma è difficile definirli, e sarebbe certamente assurdo sforzarsi di compilarne una lista e una definizione. In sostanza, sono un empirista, ma non un materialista, e non credo che un poeta di qualche valore possa essere materialista, anche se egli si definisce così. Certamente, l'arte ha i suoi valori universali. Ma la conclusione che io voglio trarre oggi è la seguente : Occupati della Diversità, e l'Universalità verrà da sola. Il critico e scrittore francese Gaétan Picon ritiene che la nostra cultura è una cultura di diversità, che risulta innanzitutto dalla libera espressione delle differenze individuali e dalla diversità di luogo dei differenti geni nazionali. C'è la tendenza a opporre a questa cultura della diversità, che è la nostra, prosegue Picon, una •universalità che le farebbe difetto. Ma, che cosa è l'universale? Se noi intendiamo per universalità il fatto che una cultura, una civiltà qualunque si estendono all'universo intero, vale a dire se noi concepiamo l'universale come una estenZI b1biiotecag1nobianeo

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