Vitaliano Brancati - Le due dittature

Non dobbiamo imporre alla gente una falsa universalità. La settimana scorsa ho sentito qualcuno criticare James Joyce, per il fatto che egli, ha scritto in una maniera che non è comprensibile a tutti, e questo suo atteggiamento, se non sbaglio, è stato persino qualificato di <<criminale>>.Certo, sarebbe un disastro se ognuno si mettesse a scrivere libri come <<Finnigans Wake >>.Ma c'è da scommettere che questo non accadrà, e a me sembra che Joyce abbia fatto molto bene ad esplorare un mondo sconosciuto, e ad esplorarlo a fondo. In questo senso, la ricerca esclusiva dell'intelligibilità è pericolosa : c'è il pericolo di finire per scrivere una specie di <<linguaggio universale>>, un gergo, nel quale le parole perdono la loro plasticità, che è la qualità essenziale per la creazione artistica. A un simile gergo universale, io preferirei un dialetto, che per lo meno è concreto. La ricerca di una validità universale appartiene a due tipi di attività che stanno ai poli opposti : . la scienza e il misticismo. La poesia, come le altre arti, è come la vita di ogni giorno, vive in un mondo intermedio, dove le cose hanno un valore relativo. Per questo mi pare poco saggio da parte degli scrittori, a meno che essi siano filosofi, di andare in giro proclamando <<concezioni del mondo >> che costituiscono piuttosto un insulto al mondo, perchè sono ristrette, e perchè tolgono al mondo ogni colore. Si impara più per il fatto di innamorarsi di qualcuno che parlando dell'umanità. Dobbiamo guardarci dalle panacee che ci vengono imposte dal di fuori, da sfere di attività lontane dal mondo della poesia - come le panacee politiche o psicanalitiche. 20 bibliotecaginobianco

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