Gaetano Salvemini - Il Congresso di Firenze e gli amici della scuola

- 20 - rimana-a isolata e non possa mobilitare che 2000 fra i suoi soci. Questi duemila soci, I"nggnq>pati.' secondo le regioni e distribuiti nei Collegi elettorali, dove per le condizioni s1>e'}ialidel luogo con pochi voti si può determinare la vittoria di un candidato e la sconfitta di un altro, possono dar la vittorfa a una ventina <li deputati; i quali, scelti con abilità in un numero detenninato di Gruppi parlamentari, possono impegnare tutti questi Gruppi in fa,rore della :Federazione e fare della Federazione una forza politica. di prim'ordine. E questo senza contare i voti che ogni professore potrebbe trascinar seco, oltre il suo; senza contare l'effetto che su molti elettori incerti farebbe senza dubbio l'intervento ufficiale di un'organizzazione nazionale di professori a. favore di un candidato e contro un altro; senza contare l'effetto delle conferenze elettorali degl'insegnanti, i quali - sissignori! - interverrebbero non col solo voto segreto in difesa del loro candidato, ma con la forza della parola e della cultura, trattando beninteso le que• stioni elettorali in nome della Federazione dal solo punto di vista scolastico. E tutto questo senza considerare gli effetti lentissimi é impercettibili per il momento, ma a lungo andare accumulantisi e disastrosi, che avrebbe per un partito politico l'esser fatto segno al1'avversione e al disprezzo degli educatori della gio• ventù. Perchè si ha un bel dire che gl'inseguanti nella scuola non debbono fare della })0litica e non debbono approfittare della loro condizione privilegiata per :;tor• cere le menti ingenue e indifese degli alunni pro o contro alcun partito politico! Ma quando un uomo vede la propria classe vilipesa, maltrattata, respinta da un partito, non può alla sua volta non detestare questo partito; e i suoi sentimenti, per quanta cura egli metta nel celarli agli alunni, non potranno non prorompere a un tratto in una esclamazione, in un cenno cli <lispetto, in un eloquente silenzio, che in certi attimi di dimenti• cauza e di abbandono nessuno può in alcun modo nè impedire nè punire. E gli alunni capiranno: e se il loro insegnante sarà riescito a farsi amare da essi, e i buoni Bib, oteca G r o Bmncc

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