T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-8chc sicno sorte e dimorate pur mai nel petto d' un re, e che si le opere, i benefizi e i tentamenli di CARLO ALBE~To i~verso _la patri~ comune sì o"ni mezzo voluto c prescelto da !01 nell ademp1mento d1 essi, ru:·ono ~utti impressi e lucenti di quella ~rodezza antica ,e di quella civile santità, che sola può salvare c riordmare, non che l Italia, ma il secolo c queste viventi e le nasciture generazioni. Ili. Famoso è nelle storie d' Ero1loto quel discorso di SoIone a Creso re dei Lidi, col quale fece il savio ateniese divisare e conoscere come per dar giudicio della bontà e felicità della vita convenga soprattutto aspettarne e considerarne il termine; e che le ultime parti di quella (quando già non sia dalla vecchie21.a troppo consunta) ne racchiudono il maggior lume e valore, perchè ne sono come a dire il portato acni preparare trascorsero gli anni antecedenti; e sebbene questi non paressero tutti laudevolì o non quanto gli ultimi, di legglerl si dimenticano, sembrando tener simlglianza con quelle foglie e quei tegumenti, che bene allegato che abbia il frutto si disseccano e cadono. Per contro. dove l ' ultima maturità della vita non riesca corretta e gloriosa, poco o nulla sliman gli uomini le virtù e i pregi anteriori. Certo, non è senza maraviglia il pensare come i trascorsi c la ferità d' Ottaviano Augusto vengano quasi tenuti In non cale per considerazione della sapienza e liberalità posteriore. Nè comparisce meno strano che il saper morire da forte e da generoso tramandasse ai posteri il nome di Ottone pressochè mondo d' ogni sozzura. Ma per lo contrarlo , trapassò dubbia e macchiata insino a noi la fama di Teodorico soltanto per avere una vita tutta bella e incolpevole bruttata in sul finire d'un fallo unico, incrudelendo contro que' due gran giusti Simmaco e Boezio. Ciò bene osservato, a voi non parrà disdicevole che io stretto dal tempo e dal proseguimento del rito, e sceglier dovendo il meglio e il più sostanzioso della vasta materia , raccolga il mio ragionare quasi tutto negli ultimi anni della vita di CARLO ALBERTO, ne'qual i d' altra parte un secolo intero sembra esser trascorso, c ai quali porterà invidia in qualunque età qualunque principe d'alto sentire, e che abbia cuore d'innamorarsi della sventura e di non tremare il martirio. Io dico e ripeto , impertanto, con gran fermezza che i concetti e le mire di CARLO ALBERTO, quali segnatamente negli ultimi anni si palesarono a tutto il mondo, ed alle quali accomodò ogni pensiero e ogni adone, furono le più pure Insieme e le più eccelse e benefiche a cui può voltarsi una elevatissima mente e un petto forte e magnanimo; e al mio giudicio, procede da esse sole tal merito da tenere viva eonorata in perpetuo la sua memoria. Nel vero, di molte e varie accidenze di guerra

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