T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-7 prevalgono anche sole. Ora, a tale sentenza sconfortatricc e de l sicuro non tutta falsa, ognun sa che dovrebbe il virtuoso e il cristiano non si perturbare; essendo notissimo a lui che il mondo è cieco e strano dispensatore di fama, e il volgo si lascia pigliare alle splendide e strepitose apparenze; notissimo è a lui che la virtù è rara e diYina cosa perciò appunto che tragge i premi da entro se stessa; e fuori di sè, non agli uomini li domanda, ma sì a Dio immortale, e dei parziali e sciocchi gi udizi umani alteramente sorride. Ciò sta vero; ma la virtù comunale e generalmente usata non è profonda nè coraggiosa; e d'altra parte ha il medio evo mostrato e proYato assai quanto torni pericoloso il pone tutte mai le speranze c tutti i pensieri fuori del mondo. Ei si fa necessario pertanto, che qualche preludio almeno di gloria, qualche sorta di spiritual premio, qualche segno e testimonianza visibile di lande e di onore segua presto o tardi l'animoso ed il buono eziandio quaggiù in terra, o gli tenga luogo di lieti successi e d'ogni altro bene. Di presente, io mantengo che quel preludio di gloria, quel segno d ' onoranza più, direi , celeste che umano, e il quale o non mai o rarissimo può mancare alle virtù grandi benchè infelici , si è l' amore appunto di tutti i buoni e la compassione e insieme l'invidia di tutte l'anime generose e gentili; si è il giudicio e la sanzione del popolo, il quale tuttavolla che non vicn soprafi'allo dalle arti maligne degli ambiziosi e de' prepotenti, serbasi retto nell'assegnar la sua stima, e scuopre e indovina assai bene la probità delle intenzioni e dei fini; c dove non possa altrimenti, sfoga con segrete rammemorazioni e qualche nascosta lacrima l' alfetto riverente e pietoso. In tal guisa, e contro i ludibri della fortuna e a preferenza d'altri re abilissimi e potentissimi, l'amore, l'ammirazione, l' encomio , il compianto di tutta Genova, di tutto il Piemonte, di tutta l' Italia accompagna, circonda, onora, e quasi non dissi adora la morta salma di questo Re, e lui caduto due volte nel santo intraprendimento udiam tuttaYia chiamare e sal utare un eroe. . Insegnamento sublime e più che altri mai profittevole il quale esce da queste esequie! Oggimai dee sapere qualunque italiano che quando anche o dagli accidenti o dalla natura fossegli contrastato e interdetto di segnalarsi per doti peregrine ed eccelse, sempre gli rimarrà, se lo voglia , il tesoro d'un eroico volere c d'un forte operare ; e che gl'infortuni più fieri e impensati mai non varranno a frodarlo della tacita maraviglia o dell' afi'ezione ossequiosa di tutti coloro, che il pregio dei pensieri e dell'opere umane indagano e pesano al l urne della coscienza, e riscontrandole esattamente coi dogmi eterni d,ella giustizia e del bene. Il qual lume e il quale riscontro c' insegnano oggi appunto con gran sicurezza che il peccato dei destini, la crudele indifferenza d'Europa, gli eccessi delle fazioni e i funesti errori di tutti contrast;uono e sopraffecero le intenzioni più alte e schiette e magnanime

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==