T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

- ~G - XX\.111 Se un vostro vedeste Frate! coronato, Dell ' arme d' llalia coperto soldato, Calar sui torrenti , per l'erte salir, Cercar la battaglia con fiero diletto, Spronar sotto i bronzi, sentirsi all' elmeLto Le palle omicide, lischiando, fuggir, XXIX Poi, vista l' austero, con spasimo atroce, Domata due volte la bianca sua Croce, Gittar la corona che \'il gli sembrò, l\lorir nell' csiglio col capo sul brando. L' amitto e supremo suo grido elevando, Per questa infelice ch'ci vinta lasciò; xxx Se il martire, o Prenci, vr.deste all ' aurora Dell ' alto suo corso, mi ratelo ancora Fantasma ravvolto nel bruno sbo ve!. Auch' ei fa ritorno sul margo natale, Ma cinto la fronte di lume immortale, Atleta incolpato d' llalia e del ciel. XXXI Migrò dalla terra. Uimasegli addietro Di tanto suo fato reliquia, un fe rètro. l\la il regno dci morti non muto è cosi, Che Alberto non gridi da quelle riviere : " Rileva, o Piemonte, le atnitte bandiere , i'ion doma una gente la rotta d' un d\. XXXII Intorno a' tuoi fianchi, d' Italia s'aduna, O Torre dell ' Alpi, la nova fortuna. Paratevi in pace pel sacro avvenir. La via dci dolori sereno ho discesa, Legando a Vittorio la nobile impresa, E un dolce trionfo mi parv~ il morir~ " XXXIII Scnlile, o gemen ti dal Sarca all ' 01·cto? Sentite quest'aura del tempo segreto, Che soffia il Davidde del novo Isracl ?... Re , popoli, duci, !eviti, guerrieri, Posate gli scettri, chinate i cimieri, Stendete le destre sull'augure Avei .

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