T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-45XXII Oh Prenci (lasciate che il vcr vi si gridi), Temuti o tementi, codardi o mal fidi, Tornate n quest' ara. La fiaccola è quì. Giurate nei sette segnacoll suoi. Parlatevi ancora. L' Italia è con voi . Del tristo dissidio la trista arrossi. XXIII Distinse i suoi figli, pur tepidi e tardi, Da' suoi Saturninl feroci e codardi. Le orrende sue piaghe nel duo! numerò. ~on tutte le ' 'ide di stranio coltello; De' santi suoi Gracchi conobbe il drappello, Che a lei sul Calvario la trave innalzò. XXIV LegateYi, o Prenci, con santo coraggio. Facciamolo insieme quest' arduo viaggio D' affanno e di fede, di forza e d' amor. \'cl chiedon le culle dei bimbi innocenti , Vel chledon le tombe dei vecchi parenti, Yel chiede, gemendo, l'Italia che muor: xxv Pentila ella spezza l' orrendo pugnale, Che un giorno-per l'aure del tuo Quirinale, Signor d~i credenti, vedesti guizzar. Siam verghe di creta. Tu il dici. Tu il scnli . Rinnsci e perdona, Signor dci credenti. Conferma che a Cristo tu sai somigliar. XXVI Vuoi salda, o Fernando, sul capo agli eredi La doppia corona d'Arrigo e Manfredi? Disarma due genti. Ritorna alla fè. Corona è di polve corona spergiura. Nel cor del vulcani s' espande e matura O l'odio o l'affetto. La scelta è per te. XXVII Se un tempo ti piacque la vita serena, Tra i clivi dell'Arno, figliuol di Lorena, Se rose perpetue t' ban fatto origlier, Sii forte . E la causa di quelle contrade Rescindi dall' elsa di barbare spade. Giudicii di pianto su te non voler!

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