T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

43 l( A noi la Fortuna due giorni sorrise. Slcal meretrice per voi si decise: Le tempia briache vi cinse ù' allòr. Nei vostri banchetti di giubilo e d'ira Danzò, lascivendo. Poi stanca c· delira Dorm\ sulla notte del nostro dolor. Xl E ier dal triclinio, dov' ebra si giacque, Volando alla spenta Regina dell'acque, L' anel delle nozze divelto le avrà. Vinceste, o felici. 1\fa stabile amica Sperar v' è negato la donna impudica, Che ad uno si giura, che a cento si dà . Xli Salite alle rùcehe, spandetevi al piano, Dal Garda all' lsonzo, dall' Adda al Verbano ; Nei dolci presidii tornate a regnar. Ma, lungo i confini, nel cor delle ville, Potrete poi sempre le fulve pupille, Nell'ora del sonno, securi chinar?.... Xlii Badale; un iroso nasconde ogni tetto. Da ogni angolo arcano balena un moschetto. Compressi gli sdegni, ma spenti non son. La squilla lombarda v' ha messo una volta Nel cor lo spavento. Nè tutta è sepolta La stirpe che ha desto quel lugubre suon. XIV Badate; nel petto dell' arso bifolco Quell' aura di sangue che esala dal solco Travasa una rabbia, che mai non provò. Badate ; il pastore le ciglia frementi Girò dalla china sui patrii torrenti, E anch' ei, nel conflitto, t'oi guardi pugnò. xv Nel cor della gleba, nel vento remoto Ricresce la forza d'un dio non ignoto; Conclaman di Italia le querce ed i fior: " Il dritto e l' ingiuria Ucn campo distinto. Fur tratte le spaùe. La razza del vinto Divisa è in eterno dal suo vincitor ! »

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==