T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-21mento c dci ministri; il che adempiva egli appunto· in quei giorni iu .:ui maggiore sorgeva il bisogno d' una leale dittatura c dopo contratto per diciotlo anni di quieto regno l' abito cotidiano dell ' assoluto comando. Forse nei negozi civili giù era comodità e riposo il dimetterlo; gli fu duro assai ne' militari, antica c domestica occupa1.ionc di tutti della sua Casa e de' quali avea riempiuto le mPn tristi ore della sua vita. Ciò nondimeno, così volle al nuovo Statuto obbedire e star sottomesso che quando venne domandato da' suoi ministri di cedere altrui I' impero supremo dell ' armi, mansuctamcnte rispose: se a voi par l)cne c giovi alla patria e la legge il comandi , si faccia. E non è dubbio che qualora a lui fosse venuto trovato tra suoi capitani alcuno tanto degno di quell ' uffic io da spegner l' invidia e gradire all' uni versale, egli avreb!Je, simigliante a quel greco, ringraziato pubblicamente Iddio del dare alla patria ci tladini di sè più valenti ; nè mancò di supplire al difetto chiedendo a Francesi, a Svizzeri, a Polacchi ripetutamente e con somma istanza un esperto e già vittorioso ·conducitore. Tanto la pietà, Io zelo e il debito sempre Yivo e operoso imerso la dolce sua terra, facea modesto e premuroso costui e dimentico di sè stesso e d'ogni p:tssato. Profi cuo precetto alle genti italiane, ed anzi rimpro\•ero lìero e solenne, qnaudo si pensa il presumere loro insolente e l' acuta febbre d' invidia che continuo le travaglia e le rode. Nell ' altro esempio dell'osservare punlualissimamente i patti c le leggi, molli principi si specchieranno con buon profitto ; a noi r imane la felicità di sapere che alla Maestà di Vittorio Emanuele II non fa bisogno, e che in ciò principalmente vuoi esser egli del padre suo non allieYo c seguace, si bene compagno e competitore. XIII. Ma l' ora è sonata, e le sorti italiane dipendono tutte oggimai dal terribi l giuoco delle spade. Milano insorge disperata e fur iosa contra il nostro antico avversario; c il popolo suo dà imagine di quel gigante che pugna con innumerabili braccia da un sol corpo animate, così · congiunta e stretta e concordemente feroce combatte quella cittù. Nr. ~ono gl' imperiali alla perfme scacciati, e Re CARLO ALBERTO è tli pronto sussidio richiesto perchè il frutt o non si disperda della vittoria difficile e sanguinosa. Nel consigliQdel He non siedono del sicuro uomini dubitosi e timidi nè poco caldi della causa nazionale. Pure il passo audacissimo e di supremo momento pone tutti in grave apprensione, e pendono i più nell'avviso di soprattenere la mossa . Mancare all' esercito gran parte ancora dei Contingenti e molli di questi essere afl'atto svezzi dall 'armi; sui nuovi coscritti non potersi fare assegnamento veruno, perchè sori e digi uni d' ogni istruzione; dei for nimenti stessi da guerra aversi penuria grande e volerei tempo a supplire;

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