T. Mamiani, G. Prati - All'arrivo delle ceneri di re Carlo Alberto

-12tedeschi a danno c sterminio dei veneziani. Fu inuti le presente della ~01tuna che quel magno e terribile, delle cui vittorie ~ · età no~ tra non si stanca di ragionare, uscisse dal nostro sangue e strmgesse m p~gno tutti i nostri destini. Sotto il costui impero, Roma, Firenze, Tonno e tu, Genova, foste città francesi, e il regno che portava il .sacro nome d'Italia strìngcvasì tutto fra l'Olona c il Clitunno. Da ult1m0 , ~enzioncremo noi quel soldato forestiero e audacissimo che, certo d1 ·Cadere dal trono regalatogli poco dianzi da Buonaparlc. gridò per estremo suo scampo, indipendenza italiana, pronto a spartire dì poi col cognato la illustre preda qualora quegli non ruinassc? Chiudiamo il discorso. Questa meraviglia dovranno attestare i futuri , di questa nessuna storia potrà tacere che , cioè, tra I: immenso numero de' potenti a cui venne per li tempi commesso il freno d' a lcuna parte delle Belle Contrade, t n, CARLO ALBERTO, fosti il primo e il novlssìmo che snudavi la spada per riscattare tutta quanta la ter ra Ausonìca; nè leggieramente o per poco il pensasti e volesti , ma ~empre, e con tutte mai le potenze dell'animo e le forze della mente e del braccio; nè porzione alcuna dell'essere tuo rìmasesi non adelia, non devota, non sacra all' Italia insino alla morte; e morte desiderasti nella guerra liberatrice e per salvezza d' Italia incontrata. v. Proviene da ciò che ne' funerali questo dì celebrali nessuno scorge una solennità genovese o ligure o piemontese , ma ita liana ed universale; e vi assistono in desiderio e in Ispiri lo .le genti della penisola quante ci sono. E al nostro gran lutto risponde per ogni intorno il lutto della nazione, e in ogni cuore t rapassa il nostro compianto, e da innumerabìli petti esce un solo sospi ro. Che se al giusto c pio dolore degl' Italiani non fosse dalla violenza o straniera o domestica vilmente interdetto il manifesta rsi con pubblioo rito, in qual parte riposta e remola del Bel Paese, in qual minima città, in qual villaggio, oso dire, non vorrebbesi suffragare ed esequiare in comune e con accompagnamen to di vere e caldissime lacrime l' anima gloriosa di questo !\[onarra? il quale unico tra gl' infiniti signori d' Ita lia c quasi non dissi fra i privati cittadini altresì, amò tutte le genti ita liane con dilezione ugualissima dì fratello e dì padre; e contro l'esempio e le inclinazioni de' suoi medesimi precessorì, in cambio di aver cari gli altri Italiani come prossimi e consanguinei, ebbe rari i suoi subalpinì solo perchè italiani. Ma le sciagure stesse d'Italia e le ingiur ie e gli sforzamen!i del crudele inimico questo efl'etlo non malo producono almeno, che mtorno al feretro augusto s'adunano in folla i miseri sbamleggìalì d' ogni nostra provincia, e qui degnamente le figurano e rappresentano, e nel proprio e manifesto cordoglio attestano il secreto pianto

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==