Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

26 son più quieti ed ordinati quell o delle Due Sicilic, e lo Stato ùel Papa ? Sono essi, domandiamo, più soddisfaLLi i Lombardi, i Vcneti, i Parmigiani, ed i Modanesi, od i Picrilontcsi ? 1\Ia, soggiunge il dialettico ministro : e' non son queti gli altr i popoli Italiani, perchè i Piemontesi non istanno cheti : bisogna disseccare la sorgente delle querele c delle inquietezze. E Dio gli renda merito di tanta sincerità, della quale sono certo, o l\Iylorù, rho farà suo prò la pub1Jii ca opinione della vostra nobile patria ! Vero è che il ministro, trovandosi un poco impacciato, per rispetto della Inghil terra, a condannare, in massima, gli ordini liberi, rimette in campo la vieta sentenza << chel certe « istituzioni non sembrano omogenee al genio, alle tradiliioni < ed alle condizioni sociali degl' Italiani ( 1) >>. Il signor Conte forse non sa, che tutte le tradizioni italiane sono di libertà, e che le condizioni sociali degli Italiani sono accomodate a libertà e ad uguaglianza civile, molto più di quelle di tanti altri popoli. Quando l'Austria non aveva mai lasciato fare in Italia lo sperimento degli ordini ·liberi, essa poteva, forse, aver buon viso a cercare le scuse della sua tirannide nel genio dei popoli italiani, nella postura degli Stati o nella tcmperie del clima ; ma questa dottrina da almanacchi non può altrimenti trovar ere· dito in Europa, dacchè si è fatta la sperienza ottima ùella libertà piemontese. Leggo che il signor Conte attesta « che certe « istituzioni funzionano mirabilmente là dove f•Jrono svilup- (1) Disp.1ccio ci loto.

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