Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

25 « la sorgente del male (1) )) , cioè a fare aspramente ciò che l' Austria avrebbe voluto fare con grazia. La scaturigine del pericolo è adunque, o l\lylord, come anch' io giorni sono aveva l' 'onore di dirvi nella libertà che ' ' ' Dio merc~, avendo poste radici in Piemonte, non può essere sopportata dall' Austria. Cosi è chiàro per la testimonianza dello stesso Gabinetto austriaco, che la quistione della nostra libertà è immedesimata colla quistione italiana, c che i pericoli della pace promanano dalla invincibile ripugnanza del sistema austriaco col sistema liberale e nazionale del Piemonte. Il Conte Buoi dice, quasi lepido, ·« che da mezzo secolo a «·questa parte l' Italia fu abbandonata ad ogni sorta di espe- « rienza politica e che i sistemi più opposti vi furono a volta << a volta messi in pratir,a >> (2). l\fa o egli non dice da senno, o vuoi torcere la storia a favola ; avvegnachè da 45 anni a questa parte non siasi fatta in Italia altra durevole esperienza, che quella del sistema austriaco. Un vero sperimento di libertà non si è fatto che in Piemonte in quest' ultimo decennio. La Corte di Vienna non ha mai mutato sistema. M' inganno : lo ha mutato in parte : ha messe le paramenta clericali. Del rimanente, se il ministro austriaco vuole avere per buona la sperienza dei più opposti sistemi fatta in questo decennio, noi il pigliamo volentieri in parola, e ci rimettiamo pienamente del giudizio nella pubblica opinione dell' Inghilterra. È egli più quieto ed ordinato, domandiamo noi, il Regno di Sardegna, o (4) Dispaccio citato. (2) Dispaccio citato.

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