Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

19 « gncrc ogni gagliardia nelle popolazioni, di distruggere tutto « ciò che potrebbe risvegliare gli spiriti di indipendenza, e « di ridurle a stato d' intiera nullità morale, per poterlc « dominare più facilmente. A quest' opera attende con dili- « genza il governo austriaco, a quest' opera attenderà con « eostanza. Le istituzioni delle provincie Lombardo-Venete « non avranno mai per fine di sviluppare le facoltà morali « della nazione; al più mireranno a dare qualche ordine ai « particolari dell' amministrazione provinciale. l\fa l' Austria ha « un grande interesse in Italia, Bd è quello di impedire gli Stati « italiani di acquistare quella forza morale, che essa non può « acquistare nel regno Lombardo-Veneto; e questo interesse è « evidente. L'incremento della forza morale nelle Potenze italia- « ne importerebbe decremento della forza relativa dell'Austria, « e per indiretta via importerebbe una diminuzione dell'istes- (( sa forza materiale, a cagione dell' influenza morale che le « istituzioni, introdotte in altri Stati d' Italia, potrebbero eser- « citare nelle provincie che le appartengono. Le condizioni che « la Corte di Vienna aveva imposte a! Re di Napoli: c che essa « avrebbe voluto imporre egualmente agli altri Principi d' 1- « talia, provano infatti che essa cospira a così fatto fine. E se « essa potesse decidersi a dare istituzioni alle sue provincie « italiane, non laseierebbe alcuna via intentata per giungere a «. legare con trattati i differenti Principi d' Italia per modo. « che essi non potessero accordare mai ai sudditi loro più « che essa non concedesse ai Lombardo-Veneti. « 1\la se l' Austria, cosi operando, conosce il proprio in- « tcressc, egli è a sperare che i Principi Italiani, c sopratutto

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