Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

14 faceva molli uffici a Vienna nel i83i per impedire I' intcrvenzione austriaca , so non a Panna ed a Modena , almeno nello Stato del Papa; ma il Principe di Mcttornich rispondeva al Maresciallo Maison, « che l'Imperatore voleva inter- « venire anche a costo di una guerra generale ( J) >> . Come le truppe austriache si furono ritirate , per voler delle Potenze, dalle legazioni pontificie nel luglio dello stesso anno, l' Inghilterra, la Prussia e la Francia esortavano la Corte di · Roma a contentare i popoli di civili riforme, e Casimiro Perier minacciava di portare le armi francesi nello Stato Romano, se l' Austria vi riportasse le sue. Il Principe di Metternich ai 9 di Febbraio 1.832 scriveva al Conte Lutzow, ambasciatore austriaco a Roma, « esortasse il governo pon- « tificio a respingere rlcisamente ( nettement ) le domande « della Francia, od a prote:;tare solennemente, nel caso che « intervenisse (2) >>. E la Corte di Roma fece l'una e l'altra cosa; intervennero Austriaci e Francesi, e Gregorio XVI non fece mai lo desiderate riforme. Saputa poi la scesa dei Francesi in Ancona, l' Imperatore Francesco, che voleva H privilegio delle intervenzioni negli Stati italiani, diceva al Conte di Pralormo << la guerra è inevitabile ; non la temo; la farò; ( bisogna marciar su Parigi por mettere fine ai mali da cui « il mondo è minacciato (3) >. l\'Ia la guerra non si poteva fare, perchè Luigi Filippo volèva la pace ad ogni eosto: (4) Archivi del Regno. (2) Archivi della Corte di Roma e del Re ài Sardegna. (3} Archivi del Pegno, carteggio del Conte Pralormo,

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