Luigi Carlo Farini - Il conte Buol e il Piemonte

{2 « quest' atto rassomiglierà a molte disposizioni testamentarie, « rispetto alle qua Ti la legge non fornisce sicuri · mezzi per « ottenerne l' esecuzione. Ma a quel modo che un eredo, il « quale manca alle ultime volontà del suo benefattore, si « rende colpevole nell'opinione degli uomini, cosi bisogna « mettere r erede della Corona nel caso di non potere man- (( care alla sua parola senza mancare all'onore ». A Napoli, cessata l' occupazione, l'Imperatore ammoni , «. per lettera di proprio pugno, il Re Francesco della sua in- « tenzione ferma ed invariabile di esigere l'osservanza stretta « ed intiera dell'articolo segreto del trattato del i815 con- « fermata per le promesse recenti ripetute dal Re; offrire « nello stesso tempo I' appoggio delle forze dell ' Impero au- « striaco sempre pronte a portarsi dappertutto, dove risul- « terebbe H primo sintomo di disordine e di rivoluzione (l) ». Il Re Franeesco, rispondendo in data del i aprile, diceva : sperare che il suo regno si manterrebbe in quiete, che se accadesse qualche piecola turbazione, le sue truppe basterebbero a ristabilire l' ordine, che i suoi ministri sarebbero cauti e vigilanti ; e soggiungeva: Per ciò che riguarda l' invariabilità del « sistema di governo, Vostra Maestà imperiale mi permetterà « di appellarmene aLla stessa sua testimonianza. Ella ha ben « potuto conoscere,. dopochè sono salito al trono , i principii { costanti che mi sono serviti di guida, e che si accordano « pienamente con quelli del fu mio padre (2.) )). A quel mo- ( ~ ) Archh·i del Re di Napofi. l2) Archi\· i dd Re di N;,poli. Io ho cori a di questo carteui.o.

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