Ernesta Battisti - Rievocando Francisco Ferrer Guardia

pedagogico))). E il programma è sempre illuminato dalla certezza che ormai la giustizia sociale non possa avere a base che l'educa~ione razionalista del popolo « persuasi che saremo a-iutati noi nostri sforzi da tutti coloro che lottano ,in ogni dove per la liberazione dell'uomo dai dogmi e dalle converizioni, con cui si consolida l'iniqua, organizzazione sociale odierna» (e alle parole .seguiva l'operosità per quella istruzione popolare laica serena e civile). C'era, in codesta a,zione, abbastanza perchè il potere gesuitico, cosi battuto in breccia, prendesse a pretesto i nuovi e gravi moti di Barcellona, per decidere della soppressione di Ferrer, coll'attribuzione di specifici atti terroristici. Del resto, non era palese la .stretta connivenza gesuitico-governativa, come pale.se era , l'unione dei due ideali di libertà, del pensiero e del lavoro, nell'animo e nell'opera di Francisco· Ferrer? Contro i nuovi moti rivoluzionari infuria la repressione più feroce: « Bagliori di fiamme e odore di roghi>>. Nella repressione si trama l'agguato a Ferrer. Arrestato ai primi d'ottobre, processato dal Consiglio di Guerra e condannato (come poi si scrisse) già il giorno 9, viene fucilato la mattina del 13. « Uno scoppio di fucili - ubbidiente ad un cenno di spada - da dentro una torre ,solitaria cerchiata di mura e di fosse >> ! La reazione del mondo civile alla notizia dell'avvenuto martirio, come già quella iniziata trepida nel dubbìo dopo l'arresto di Ferrer, dà la misura, per la sua vastità. e intensità, del 9 BibliotecaGino Bianco

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