La battaglia di Bezzecca

XXXIV. DA STORO A VESTONE.· Incomincio a dubitare che questa lun~a filast.roeca di guai non abbia a recare fastidio ai miei le,ggitori. Non ve~go l'ora ancb:' ìo di finirla,. perdtcbè i d(l)lori senza compenso e il soffrire , senza gloda,~ ricordando li anche dopo che sono passati, metta:no nell'animd una infinita molestia. R tanta più volenti·eri io vi risparmio la stoJ·iadel mio soggiorno ne'Ho spedale· di Stor0, peTchè volendo · dir tutto, vi sarebbero gravi eensure da: muovere alla direzione suprem~ dal servizio medico. Vi basti sapere (e s-iccome vi parrà incredibile,, io lo giuro sulla mia parola d' dn6te )' c li e dal gi orna 20 tìno al 24 di luglio non fu posstbile ch'id p0tessi ottenere,• non dico un po' di nutrimellto a gaìrho, ma ne·ppuré una tazza di brodo1 nep·pure' una) m@zza gaHetta. Ai feriti più gravi, c~oè agU ampNtati d::tvan6 due volte al ~iorno una magra zuppà di galletta: a no1 chEr n:on . correvamo perieolo della vita D()'b somministravano ehe acqua: aeqna p~r eib'o, acqua p\er· medié1Jtnento alle ferite·. Era ella UN•a pri-v-azi0n~ :uee·es•sa+ìa di eu1 :A.essuno av~ss·e eo'lpat? Io per ese·mpio no1n lo credo ; creda bensì c'be mà:ncasse la nnità del coma11do, ~ manca~sercr ùomini! ebe fosse·ro tropp·o disposti ad ubbidire. Tutti p'arevafto affaccendati, ma pochi verarmente faeevano, e cotesti paehi non erano sufficierHi ari bisogno. do+.esta· mancanza d.i unra previdente amministrazione eonttibnì c·e'rtO' a·l p'eggiftrame»-to di molti ìiìfeHei, al eu~ una custddia più vigilante avre·bb\è potuto' sa:lva:Pe la, vita o àffrett~re ))'~r lo mail co là guarigione. . . , Chi appèna appe:tta,\ atut~to· dàlla forte cdmplessiano; si sèntissa &n p6' meglio~ si af:tN?ita't~ a salire sui c~ri•i per essertY r'le0'ndotto in Lombardi•,. do"te- s~ti vamo dìre che i feriti venivano curati b'enisSi~d. La terza se'fa che 3 - Bezzecca.

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