Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

obbedire e a lavorare, a marciare con le valanghe addosso e a obbedire. L'esercito baluardo della patria (come ha scritto il fascismo sui muri di Glorenza, nell'alta Val Veno ta,dove sono le caserme degli alpini), sembra applicare con rigorosa fermezza il programma di mettere opposizione tra la patria e la vita dei soldati. Nessun patriottico è rimasto sotto la slavina. I compagni dei soldati morti sanno che essi non sono stati traditi dalla sfortuna, ma dal dovere di obbedire. Essi non avevano nessuna possibilità di evitare la morte non certo perché la slavina fosse imprevedibile (tutt'altro), ma perché anche prevedendola (e molti l'avevano prevista), dovevano obbedire all'ordine di proseguire l'esercitazione. In centinaia di processi militari i proletari vengono giudicati e condannati in base al dovere di e eguire gli ordini anche e ingiusti. Il legislatore fa cista dà ordini all'esercito anche oggi. Eccone uno: il militare non i può rifiutare di obbedire ad un ordine neppure se fosse contro un suo diritto (per es., alla vita). Il fascismo ha pen ato di escludere per il militare la pos ibilità di difendere i propri diritti. Il codice penale fasci ta è oggi la legge ulla quale vengono giudicati i proletari otto le armi. Con que ta legge essi vengono non solo espropriati dei loro più stretti intere si (il alario per il lavoro prestato, la libertà di fare politica, ecc.), ma anche, come a Val di Zerzer, della ste sa po sibilità di decidere se stare in vita invece di morire "per obbedienza". È stato avviato un processo contro i presunti re ponsabili dell'omicidio dei 7 alpini. Lo tato borghese è dispo to a parlare di imprudenza, sia pure colpevole, di alcune persone pur di non mettere in di cu sione le ragioni ideologiche di questa trage e delle altre ad essa precedenti. Noi diciamo che i 7 soldati ed i loro compagni ammazzati durante la leva sono morti: - perché un codice penale militare fascista li priva di ogni diritto, anche quello di sfuggire alla morte; - perché i padroni che comandano dentro e fuori l'esercito non sono disposti a cedere una parte dei loro profitti per assicurare i servizi di prevenzione degli infortuni ed i mezzi di· soccorso; - perché il governo della borghesia e le gerarchie militari formate 176

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