Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

qua e Làda valligiani e alpini. E' impossibile parlare o trovare alti ufficiali, ancor più difficile incontrare gente come Battù, Fabbri, Cavallero, Palestro, Muller. Essi o sono scomparsi o si sono trincerati dietro il più totale silenzio. I comandi non hanno amme so nulla, nemmeno i particolari più evidenti e lampanti, noti a tutti: i cordini di sicurezza non sganciati, la distanza di sicurezza non rispettata, i soccorsi tardivi e inefficaci. Non ignorano però che la verità è già nota ai soldati, che il significato fondamentale di questa strage l'hanno capito tutti e che presto o tardi verranno fuori precise responsabilità e nomi. Perciò è iniziata affannosamente dietro le quinte, la lotta fatta a base di minacce e controminacce, di ricatti e di paure, per sèaricarsi a vicenda. Alcuni degli ufficiali coinvolti, po1, qualora si n·ovassero più esposti di altri o i vede sero traditi e isolati, si vendicherebbero rivelando numerose porcherie del passato. Ci sono molti - simi «segreti» nella vita deg!i alpini in Alto Adige negli ultimi anni, in cui sono implicati ufficiali e autorità varie: questa potrebbe essere una buona occasione per vuotare il sacco. Per ora cercano di scaricare molta responsabilità sul Tenente Palestro, l'ufficiale che direttamente comandava la 49' al momento della caduta della slavina: infatti l'accusa della Magistratura si è puntata, oltre che sul Generale Di Lorenzo, esclusivamente su questo strati sottostanti ormai as estati. A questo punto il capo di imputazione prende in esame la posizione del generale DI LORENZO. Anche nei suoi confronti le contestuioni si articolano in tre direzioni. Nella prima parte si dice che, quale comandante della brigata "OROBICA" avendo approvato e coordinato il piano di esercitazioni · di quei reparti ed avendo eguito direttamente e personalmente l'andamento e lo sviluppo delle manovre ste se, sarebbe stato suo compito ordinare la sospensione dell'esercitazione. Ciò perché si era reso conto o doveva rendersi conto che nella circostanza di tempo e di luogo - alle 9-uali abbiamo fatto riferimento prima - ed in quella situazione climatica, 1 reparti correvano gravissimo fe.ricolo di venir travolti dalle valanghe. Si addebita ancora al generale O LORENZO di aver emanato per le manovre invernali di quest'anno delle prescrizioni che, impegnando gli Ufficiali all'integrale ri petto del programma di esercitazioni e 9ualificando le possibili varianti come "sintomo di impreparazione" degli Ufficiali stessi limitavano praticamente le loro facoltà di rinunciare ad una parte del programma .. Questo fatto avrebbe influenzato il tenente PALESTRO nella decisione di 211

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==