Domenico Zanelli - Per l'apertura solenne della scuola di metodo nella città di Forlì

8 difficil l p Oh ! il ministero dell' educatore è grande, è ~ · . er bene istruire per non tradire quella gioventù che Cl ~~~~ne dalle famigli; e dilla patria affidata, biso~a avere le necessarie qualità hiso"oa essere stato pnma ammaestrato nell' arte difficiÌe dcii~ istruzione. Forse molti colla lunga esperienza a1•ranno potuto divenire val~nti maestri: ma sempre a furia di errori; onde ~; assa•. tempo. avran~o. fat~o dei loro scolari altrettante v•tllme di loro mcapac1tà. S•- gnori, il causidico prima di entrare nel foro studia giurisprudenza e ne fa pratica presso qualcloe valente; il medico prima di mettersi accanto all'infermo per curarlo, stq. dia la scienza ippocratica: e cl1i si accinge ad istruire la gioventù non dovrà fare altrettanto? Per avere de' buoni, dei bravi soldati ci vogliono abili, esperti officiali. Necessarie pertanto sono le scuole di metodo, in cui tutti coloro che aspirano ad essere maestri possono far tesoro di tutto ciò cl1e si è fatto da altri valcntissimi, possono apprendere in poco tempo ciò cl1e ad altri costò tanta pena c tanta fatica. Le scuole di metodo espongono quelle teorie che hanno stabilite gli uomini i più distipti nell' arte d' istruire, espongono ciò che una lunga esperienza fatta da tanti valenti mostrò utile e sommamente neeessa~io. Per essere un maestro abile non basta lo avere molte cogni~ioni, l' essere versato di molto nelle lettere e nelle scienze: chi dev'essere maestro, olh·e al conoscere profondamente una scienza, hisoana che sappia insegnarla a«li altri.. ?"i· dev' esser maestr: della infanzia più che lat~te cog~• zoom deve aver l'ar te di comunicarle, e in m<><!o che possmo essere apprese. Giova pur riflettere che le scuole furono stabilite non solo per istruire, ma anco per educar~. E a bene educare non basta coQoscere ciò che da noi S> pretende da' fanciulli, e ciò che vogliamo comandar loro: no~ basta premiare con lodi e con doni i fanciulli se fanno C>ò che ordiniamo loro · J' · · . . . , e pun>r • con mmacc>e e priVUIODI se noi fanno Se ciò fosse 1 't . 1 . . •. , a gem r•ce a piil snaturata, l~ p•u rozza, •l padre il più severo, il più •u-

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