Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

So ne~snn ri speilo che vicn arlopera to ver~o la (lersonnl e ~icurezza col sistrma ormai adottato rlelle impr'oV\'ise deportazioni. Poichè quni leg:ge mette in diffì rla il sud - dito di tal gener e di pentt? n qual del itto vien essa npplicata? Nessun alto della So vra111 1\laest<ì è o fu giammai pr·omulga to che dete rmini gli estremi di tale procedura , sicchè possa il eittadino irn pnlare a sè merl csimo se di tale pennlità venga afl!itto. Se nei dltndini hav vi delitto o nulltcatncnto alcuno, perchè non si ronSt'[!ltano ai tribunali per il regolare proeesso ? i~ forse piéttì l' attribuin'l una pena che si direbbe mi - nore a quella dal Codice comminata per· le lor·o col r e? Chi ne sa rìt persuaso senza procedimenti ? Si proced<l dunque, si sentenzii se delitto esis te, e se dappo~ la Clemenza Sovrnnn in luogo di nn ca'rcere rigor oso infligger à una deport azione, sa rù tale alto benedetto fJUal grn zia, 111t~ntre attua lmente è imprecato come arbitrario abuso di autoritìt. L'E. V. è testimonio tluu le fu- \'orevolt' efl'l'tto 11\'csse prorlo t to il pr·oclama vicereale ilei 9 gennaj o : come se si f,,s,;e in quelle vie progt·edito, n pow a poco poteva spera r si 1111 r alle ntnmento nello spiri to pubblico, una r emissione dul sentimento di alienazicone d'animo. JUa t utto si di str·usse col proelnma imperhde dd giomo H , col pubblica r e articoli oflensivi a l ('OI'atto·re e si tuazi one del paese, col sistema delle deport azion i. E perch o~ esacerbure una piaga ehe doveva essere mer licuta '! Eccellenza , la congregazione comunale si rivolge aliti conosciuta probità che la distingue, perchè voglia farsi organo dei giusti lamenti di una eittarlinanza che fu sempt·c obbediente-, sottomessa all ' nu torilit , nè si eresse giammai a con- ' tr·apporre la minima resistenza. Qu~:~lunqnc dimostrazione p os~a esser e stata messa in campo , lo fu ad esprimrrc YOti di mig liorata si-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==