Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

. 19 Noi sottoscriui cittadini sentiamo Il bisogno di por·. gere art' Rmza V. le nastre sincere e vi ve congratulazioni , e rli rlare insieme nna pubblica testimonianz~t del cordoglio e del Tutto che le stragi lombard~ hanno apportato in ogni :.rngolo d'Italia, e vi abbiam(} così soddisfatto. · · T/ Emirre·nza V. p er motivi eli parentela e di nascitll' non pott·à n meno di partecipni·e granrlemente e di· videre cor suo gregge silfulti sentimen.ti, P. é·ome colon-· nn del santuario, e cO'me buon italiano. La famiglia vostra ha dunqne ben meri'tato . ilell~t p11tria comune, ed acqurstato nn titolo all'immortalità. . (Seguono l'e fir~ c ). B vedi' pny. t l ('l). Come if podestà Casati sappia fat• le p·rùte~te , vnlga a mostrarlo questa, con cui il 9 feb•brajo 1.848 reclamò presso il gO'vernatore rli Milano eo·Alro l' ini· qua deportazione di alcufli cittadini : Eccellenza!. . . Ogni qnt~lvol ta lamenfev?ti circostanze percuotono· la popolazione, crede rl Coll'egio ìHunicipale dlebito suo farne soggetto di rimostranza all'autorità che ci regge, . onde vengavi posto riparo. Nè crederebbe servire al' proprto mandato che tiene e da ll a cittadinanza e dal sovrano, se mancasse i n ci'ò d'i q nella solerte vigil'anza, di querr affetto al bnon orrline, di quel desiderio ridotto in atto, che tutto colfima alla tranquillitiÌ, alla paee. Egli è perciò che ta rispettosa Congregazione Municipnte non dubita far presente all'E. V. quule funesto elfrtto gooeri nrgli' anilni ilei ciftorlini tutti il

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