Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

uomini obbedienti agli ordini del cervello elettronico, oppure gli scolari uccidere l'insegnant;! vivente, perchè ormai non sc1nno pili riconoscere che l'insegnante robot. Naturalmente, anche nei cabarets milanesi tutte le avanguardie hanno dirit– to dì cittadinanza, anzi diremo che sono le sole accettate. Ci è caro pubblic. :l.re alcuni versi di canzoni eh~ il maestro Nebbia e i suoi collaboratori hanno composto e che vengono cantate nel suo teatro. Essi, meglio di ogni cosa, danno l'esatta idea di ciò che si propongono questi locali, ove tal– volta vengono eseguiti anche vecchi canti an31Thici. 186 r g~ncrali fanno le guerre per avere una scoria di orranelli da mandare ai funerali degli altri generali morii di malattia. Soòo conlento, anzi relice, perchè i mercanti di cannoni sono slali sconfitli dai mercanti di atomiche. Un campo di profughi russi, un campo di profughi ebrei, un campo di prorughi istriani ecl uno di sudafricani, un campo di profughi cubani cd uno di negri americani, un campo di profughi iberici, un campo di turchi ed uno di greci, cd altri campi pieni di tutte le razze, ATTILIO VELLA com1>resi gli indiani, i mormoni, i nudisti, i cinesi e i fascisti, ed uno che canti: « Com'è bella la vita. com'è bella la vita nei compi!» Che bello! Vedere i bambini giocare da soli liberi e buoni sul prato cintalo da filo spinato. FRANCO NEBBIA ROBERTO DANE'

RkJQdWJsaXNoZXIy