Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

predicando la pazienza, la r.lS':icgnazionc e la sottomissione, prepara la piatta– forma all'oppression.:! dello Stato. Que!:>ta è la ragione per la quale lo Stato difende accanitamente la religione. Di\'crsc sono le influenze coi ruttrici e dcpnwalrici della r..:!ligione. Esse MJP– primono n::i popoli la loro ragione, fon1e unica di emancipazione, trascinandoli nell'imbecillità, fonte prima di ogni ,;c-hi:\\'iti.1. Uccidono nei popoli la energia del lavoro, caratteristica fondamrntalc dell'uomo in quanto è per mezzo del la– voro che l'uomo diviene un cn:alor:, il costruttore del suo mondo e il conqui– statore ddla libertà. « La relig'lonc uccide in loro questa potenze, pro~luttiva, raccnclo disprezzar loro la vita rcrrcna col miraggio di una beatitudine celeste e dipingendo Il lavorn come mm maledizione o un castigo meritato e l'ozio un ,u·• 1 f'o prlvHcglo "· (S) Infine. la religione :,opprime n~gli uomini la giustizia e l'um~mità, sostituendola con l'ingiusti1ia e la crudeltà divine. Dio non è altro che la ~ublimazionc dell'uomo; è la '-Ua stessa immauine proiettata e ingrandita nel ciclo, n dlo ., a-umano». - Poichè il mondo reale ore'icnta due innegabili aspetti, quello ~ublimc e bello e qul'IIO vile- ~ mostruoso, si è denominai., tendenza di\'ina 'il r1rimo aspetto e tcnclcma bestiale o umana. il Sl'CO!ldo aspetto. Ma checchè ne dicano teologi o mctafi:,ici. pantci~li o teisti, la realtà è 1a materia con i suoi mol1cplici aspetti. Tut lo ri!.!nlra nel mondo materiale. Tutri costoro affermano che il loro dio è la libertà ckgli uomini, è la giu– stizia, l'uguaglianza, la frd.tcll:mza, la prosperità: ma ciò è una contraddizione, pcrchè s:: dio esiste, tutto è ckstmato a non esistere in quanto egli è il padrone as:·'lluto e supremo, « e se questo padrone esiste, l'uomo è schiavo: ora se è schia,,o no,, vi è r.è giustizia, nè' eguaglianza, nè- fratcrnil.i.t, nè 1>rosperità possi– bile-• (6). L'atior>c religiosa, dice Bakunin, non ,;i limita al solo fa110 di strappare la ragion_. umana per trasformarla in rag'.ione divina, llli: la fal!-a addirillura, le imprime un andamento contrario a quello primitivo Cosl, la ragione umana, divenuta ragione divina. diviene un (]uakosa d'incomprensibile, d'c~tcrno. Ne con~cguc che al rispello d.:I ciclo, corrisponde il ç,ispczzo per b terra; all'ado– razione per la divinità, con·i~ponclc la denigrazione per l'um~milà. L';i.morc urna. no - qw•..,!a immen~a ed intima forza n;i.turale - trasformato in amore divino, si traduci.: in (J:rn:ello d::ll'umani1à: la Storia dimostra la fonda1czza di ta!c af– fermazione con il 'iangue d; milioni di \'iltime umane versato in nome della re– lh•ione, per la maggior gloria di dio. La stessa giustiLia um..ina, di\enuta divin'l, non determina aitro che viol::n1.c e pri\'ilegi e « tutte le mostruose inc– guarllm,,.e coqsacrate dal diritlo storico». Bakuni11 non nega, però. che la religione sia stata una nccc~<,ità storica, in quanto <•,<-a « è il primo risvcg!l(I della ragione umana sotto forma della irra. glonc,•olczza divina; è la prima luce dc'la verità umana attra,,crso il velo divino della menzogna; la prima mari!fcstazione della morale umana, della glustida e (5) Utterth e Rh-oluzlonc, I.E.I., pag. 91. (6) Dio e lo Slato pag. 34. 181

RkJQdWJsaXNoZXIy